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Andrew Verity nel ricordo dei suoi migliori colleghi e studenti – Fabrizio Leo


23 Febbraio 2022

La storia della mia amicizia con Andrew è la storia del Neuro-Training, da che lo ha creato.
Quando a fine Ottobre del 2006 entrò nell’aula in cui avrebbe tenuto il primo corso di questa disciplina in Italia, io ero lì e non sarei praticamente mai mancato a nessuna delle lezioni che ha tenuto, fino all’ultima nel Gennaio 2020.
Quel primo giorno, nonostante non lo avessi mai visto di persona, avevo già capito abbastanza da presentarmi con una videocamera sul treppiede, anche se prima di allora non avevo mai fatto video, perché avevo compreso come un argomento come questo necessitasse di essere visto e rivisto, per essere compreso a fondo.
I video di quello, e degli altri corsi che ha insegnato negli anni in Italia e fuori, costituiscono un patrimonio inestimabile, tanto più prezioso ora che lui non c’è più.
Andrew guardava alla persona, le capiva a fondo, ed è grazie a questo che ho potuto filmarlo, quella volta e tutte le successive.

In realtà questa storia iniziò due anni prima, quando ricevetti la mia prima sessione di Kinesiologia, la disciplina di cui il Neuro-Training rappresenta una evoluzione.
Era il Settembre del 2004, e stavo girando per il SANA, la Fiera del Naturale a Bologna, con un’amica che si fermò in uno stand per ricevere una sessione, e allora me ne feci fare una anche io.
La persona con cui lavorai risolse rapidamente un mio piccolo fastidio fisico, e mi diede una serie di informazioni che resero subito chiaro quanto questo strumento potesse andare in profondità.
Non so cosa abbia fatto dall’altra parte la mia amica, ma nel giro di qualche tempo passò da girare per il SANA per consegnare curriculum in cerca di occupazione, a lavorare come consulente con dei politici a Roma, fino a fidanzarsi con uno di questi, poi divenuto ministro.
Personalmente, ho lavorato tutta la vita nel campo della formazione e dell’organizzazione, e mi sono sempre interessato degli aspetti comportamentali. Studiando psicologia, avevo capito da molto tempo che se c’è una verità possibile, uno strumento completo, che da risposte rispettose della complessità e dell’interconnessione interna all’uomo, questo deve necessariamente passare dal corpo.
Uscendo dal SANA in quel Settembre 2004, e nei mesi successivi, il mio cervello continuò a pensare a quanto il beneficio che portava quel lavoro potesse incidere sull’esperienza quotidiana.
E cominciai a fare una serie di cambiamenti fondamentali nella mia vita personale.

Lo stand era di una scuola che faceva il primo anno del suo corso a Bologna e quello dopo, nel Settembre 2005, tornai al SANA, lo ritrovai e lasciai i miei dati.
Un mese dopo mi invitarono a una presentazione. La persi, ma quando mi richiamarono per una seconda possibilità, sentii chiaramente che era qualcosa di fondamentale da fare. E la mattina di un sabato uscii dicendo che andavo a una presentazione, omettendo che sapevo che non mi sarei limitato a quella, e all’ora di pranzo telefonai a casa per dire che mi sarei fermato per il corso tutto il weekend e che probabilmente avrei continuato.

Raggiungere un qualche grado di verità nelle cose, una completezza e una profondità nell’informazione, per me è sempre stato un obiettivo fondamentale. Quell’anno di Kinesiologia mi diede degli strumenti che aprivano un grande campo di possibilità.
Tuttavia non ero completamente soddisfatto. La struttura delle procedure era rigida, c’era come il senso di un limite, e la complessità che ne derivava aveva più l’aria di una costruzione mentale, che di qualcosa di veramente necessario.
E fu quando iniziammo, a prepararci sul materiale di Andrew, un mese prima del suo arrivo, che arrivarono le risposte. Finalmente si vedeva un percorso che andava in profondità e seguiva un filo logico consistente.
Intendiamoci, il Neuro-Training è tutt’altro che semplice: ha a che fare con la complessità dell’uomo e la dipana in modo elegante e profondo, spesso mettendone in luce contraddizioni e dicotomie.
E sono necessari coraggio, grande pulizia e stima di sé per poterlo fare al meglio.

E in quell’Ottobre 2006 Andrew guardò me e la telecamera, e mi diede un permesso di filmarlo che avrebbe cambiato la storia. In quei giorni iniziammo a parlare, e a ogni incontro successivo approfondimmo quella relazione, che si trasformò presto in amicizia. Sentimento che Andrew amava profondamente, tanto che quando doveva parlare di persone che stimava, con cui aveva studiato e appreso cose, spesso le nominava iniziando con “A friend of mine.”

Mi sono sempre chiesto come facesse ad avere quella sua infinita pazienza nello spiegare agli altri, e questo è stato sempre per me una lezione di come coloro che sono veramente grandi, siano sempre umili.

Nel giro di un paio d’anni capii che se volevo comprendere al meglio quei contenuti, ed imparare veramente da essi, dovevo usarli in modo professionale, e nel 2008 aprii la partita IVA, iniziai a fare sessioni e a proporre corsi a Bologna.
Nel 2010 avevo frequentato e ripetuto tutto ciò che era possibile fare in Italia, e iniziai a frequentare i miei primi corsi con lui in Spagna prima, e poi in Norvegia, Germania e Svizzera.
Nel frattempo le cose maturavano, e nel 2013 divenne evidente che c’era un modo migliore, più ecologico, per portare il suo materiale in Italia. Firmammo un agreement e aprii il Neuro-Training College a Bologna.
Ai primi di Febbraio del 2014 eravamo insieme a Bergen, in Norvegia, dove stava insegnando un corso sui Modi Digitali, e mentre andavamo a pranzo mi disse, un po’ imbarazzato, “Potrei venire a fare un corso da te”.
Io mi misi a ridere, e gli dissi che avevo già pensato a tutto, e da cosa avremmo potuto iniziare.
Nel Giugno di quell’anno iniziammo veramente, e per tre volte tra il 2015 e il 2016 venne a Bologna e insegnò ogni volta per otto giorni di seguito. Furono tirate incredibili, con un Workshop Avanzato dal martedì al venerdì, due Sistemi di Riconnessione Genetica il sabato e la domenica, e il lunedì e martedì dedicati ai Corsi Istruttori. Tenemmo duro, e poi capimmo che potevamo prendercela più comoda e passammo a sei giorni per volta.
L’Italia fu l’unico paese in cui Andrew venne per insegnare almeno due volte l’anno, per i cinque anni successivi, fino al 2019. Cominciammo a chiedergli di farci sessioni dopo i corsi, e a tenerlo a casa o in albergo anche nei giorni dopo che avevamo finito in aula. Non ci ha mai detto di no.
Io ho continuato a seguirlo il più possibile anche all’estero, ed è stata una esperienza incredibile, professionalmente e umanamente.
Non posso pretendere nulla di più e di meglio da questi anni passati insieme.

Man mano nel lavoro con lui siamo passati dal trasferimento di capacità tecniche e di procedure, al cercare di capire a fondo il modo in cui lavorava e la sua capacità di integrazione delle informazioni nel rapporto con il cliente. Abbiamo letteralmente inventato un modo nuovo di fare corsi, basato sulla pratica, e lui si è divertito un mondo a far fluire in modo libero tutte le informazioni che era in grado di raccogliere e trasmetterci.
Nell’ultimo periodo, in cui abbiamo lavorato online, siamo arrivati, sono arrivato, ad anticipare l’evoluzione delle sue procedure, e lui è arrivato a integrare nei suoi processi alcune modalità che avevamo tratto qui in Italia dall’utilizzo del suo materiale.
E gli ultimi mesi sono stati, forse, i più belli.
Penso che fosse consapevole di ciò che stava per accadere. Il telefono mi si illuminava alle ore più strane, e arrivavano da lui informazioni e materiali che hanno avuto il chiaro scopo di renderci autonomi anche quando lui non ci fosse stato più.
Ha preparato le cose in modo tale che ora quello che c’è da fare è ancora più interessante. Rivedere la quantità infinita di materiale che ci ha lasciato, capirla ancora più a fondo, portarla alle persone.
Ci stiamo confrontando tra Direttori dei College nei vari paesi, per poter scambiare il materiale e le conoscenze, e creare una rete funzionale. L’enorme quantità di conoscenze e di capacità che Andrew aveva, si sta suddividendo, e moltiplicando, tra le persone che più di altre hanno avuto il coraggio e la faccia tosta di seguirlo.
Perché seguire Andrew non era semplice, nonostante lui desse in maniera semplice e naturale.
Non era semplice perché quello che trasferiva era la capacità di fare, di cambiare, e il cambiamento implica responsabilità, implica potere. E il potere fa paura ai più. Quasi quanto prendersi la responsabilità di se stessi, perché essere responsabili significa non avere più scuse.
Quindi c’era chi veniva da lui a chiedere qualcosa, e fra questi chi ogni volta aveva una scusa, una paura, che gli impediva di essere veramente libero o libera. Lui accoglieva tutti, aiutava tutti, e andava avanti.
Non so bene come facesse, e non so bene quali fossero le sue motivazioni fondamentali. Non gliel’ho mai chiesto. So che lo faceva, che mi ha lasciato un bagaglio enorme di conoscenze e di possibilità, e che ora in qualche modo ci ha dato il permesso e ha segnato la strada per andare ancora più avanti. Ed è tutto quello che desidero fare.
Quindi grazie, Maestro, per favore continua ad accompagnarci come hai sempre fatto.
Ti voglio bene.


Fabrizio Leo
Direttore Neuro-Training College Italia
fabrizioleo.mailbox@gmail.com
tel. +39 333 4142598

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