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L’accesso ai Livelli Nascosti del Cervello e il Neuro-Training


23 Luglio 2021

Questo articolo rappresenta il seguito di quello pubblicato il 19 luglio 2022 su questo sito, e che puoi trovare qui: I Livelli Nascosti del Cervello e il Neuro-Training

Una delle sfide che abbiamo dovuto superare per avere accesso alle funzioni dei livelli profondi è il fatto che non fossero mai state investigate usando come strumento il monitoraggio muscolare e i suoi riferimenti.

Poiché questi livelli hanno un enorme campo di influenza, ciò non sarebbe stato possibile finché non avessimo trovato un riferimento neurologico comune, cioè connesso a tutte le attività dei livelli profondi.

Ma grazie al fatto che il sistema nervoso ha accesso completo e continuo ad ogni parte di ciò che siamo, esso ha infine rivelato il linguaggio neurologico a cui rispondono i livelli profondi.

Fondamentalmente sappiamo già che ci sono differenti modalità della funzione muscolare.
Una di queste è stata indagata relativamente al processo visuale, che noi ora prenderemo in esame da una prospettiva diversa. La gerarchia più alta di muscoli è infatti costituita dai muscoli oculari. Una delle ragioni del perché questo avviene è che gli occhi sono impegnati costantemente in una forma di attività chiamata Movimenti Microsaccadici, o Microsaccadi.

“Nel corso degli ultimi anni sono state studiate le conseguenze neurali e percettive dei microsaccadi, prima e dopo il movimento. Il risultato principale di questi studi è che essi hanno rivelato un’influenza reale e misurabile dei microsaccadi sullo stato del sistema visivo.

Il ruolo dei microsaccadi nel modulare le risposte neurali del sistema visivo è decisamente più sofisticato di un semplice aggiornamento dell’immagine retinica, e si estende ai cambiamenti nell’ottenimento della risposta, nelle rappresentazioni spaziali e potenzialmente nella codifica neurale in generale.

Da un punto di vista pratico è stato rilevato come negli esseri umani la percezione spaziale sia significativamente alterata già prima dei microsaccadi (Hafed 2013).
Ancora più importante, questa alterazione costituisce un modulatore significativo dei cambiamenti comportamentali classicamente visti negli esperimenti di “focalizzazione attentiva” (Hafed 2013), tale che le oscillazioni nella performance attenzionale sono strettamente sincronizzate con la presenza di microsaccadi.

Detto questo, è anche ragionevolmente semplice immaginare degli scenari nei quali i microsaccadi potrebbero frequentemente presentarsi nella vita reale. Per esempio nell’ambito di attività pratiche che richiedono un’elevata acutezza visiva, quali infilare un filo in un ago, i microsaccadi si presentano frequentemente allo scopo di riposizionare lo sguardo in modo preciso (Ko et al., 2020), e lo fanno a causa delle disomogeneità dei fotorecettori all’interno della fovea (Poletti et al., 2013).
Noi pensiamo che sia esattamente questa natura dei microsaccadi, mirata all’obiettivo, che in queste attività pratiche guida la gran maggioranza di questi movimenti oculari durante condizioni di fissazione prolungata nelle situazioni di laboratorio.”

Ziad M. Hafed 1, Chih-Yang Chen 1, 2 and Xiaoguang Tian 1, 2
1 Physiology of Active Vision Laboratory, Werner Reichardt Centre for
Integrative Neuroscience, University of Tuebingen, Tuebingen, Germany
2 Graduaten School of Neural and Behavioural Sciences, International Max
Planck Research School, University of Tuebigen, Tuebigen, Germany

Che significa questo? Gli occhi rappresentano la gerarchia più alta perché usano specificamente il meccanismo di micro ripetizione, chiamato movimento saccadico, come modalità di regolazione e controllo di un processo altamente sofisticato come la visione, e di come esso contribuisce ai cambiamenti sia quelli comportamentali ultimi che quelli di focalizzazione.
Tutti gli altri muscoli, se consapevolmente diretti, possono attingere a questo microsistema di risposte ricorrenti.
Oltre a connettersi ad un sistema di riferimento interno di focalizzazione, esso ci dà anche un feedback diretto per quanto riguarda la rilevanza dell’applicazione di questo sistema stesso.
Queste attività vengono processate dai livelli profondi o “nascosti” che determinano l’elaborazione dell’esperienza.

Fortunatamente per noi, abbiamo la capacità di accedere direttamente a questa modalità operativa, e ai suoi contenuti, tramite una modalità specifica di test muscolare, che riproduce il meccanismo di movimento degli occhi, e questo accesso ci ha dato la possibilità di indagare i contenuti e i modelli presenti nei Livelli Nascosti del Cervello. Da questo lavoro è scaturita la nuova Procedura di Neuro-Training elaborata da Andrew Verity, il creatore del Neuro-Training.

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